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Mascherine: senza impossibile uscire dal lockdown

Sono stati i mesi estivi a portare nuovamente l’Italia in ginocchio. Questo il giudizio che serpeggia tra l’opinione pubblica e che, silenzioso, domina sul dibattito internazionale.

Un’Italia troppo fiduciosa nei segnali di ripresa e troppo poco attenta a premunirsi dal quasi certo ritorno del SARS-Cov-2 con le stagioni fredde.

I duri mesi autunnali hanno posto in chiaro una necessità fondamentale: a prescindere dai risultati della ricerca scientifica, infatti, la mascherina continuerà ad essere protagonista per almeno un anno. Alcuni studiosi pongono la data terminale di questa pandemia per la fine del 2021, altri non si sbilanciano.

Ancora una volta i DPI, i famosi Dispositivi di Protezione Individuale, diventano gli assoluti protagonisti della vita pubblica e comprare mascherine online su MaskHaze o siti simili che propongono qualità consegnata direttamente a domicilio, una misura indispensabile.

Ma qual è la reale utilità delle mascherine? Tra le urla dei negazionisti, gli striscioni dei no-mask e le dichiarazioni del Governo, dove si colloca la verità?

Le mascherine: l’utilità al di là di ogni dubbio

La verità sulle mascherine è una realtà complessa. Innanzitutto, bisogna far presente che non esistono “le mascherine” in senso generico ma è necessario distinguere le varie tipologie di dispositivi di protezione.

Vi sono, infatti, i DPI certificati, che in Europa sono indicati con i codici Ffp1, Ffp2 e Ffp3. Vi sono, poi, le mascherine chirurgiche e, infine, quelle artigianali.

A ciascun dispositivo vengono riconosciute diverse proprietà e, quindi, diversi gradi di efficacia nella lotta contro il SARS-Cov-2.

Le mascherine della serie Ffp garantiscono poteri filtranti verso l’esterno e l’interno certificati e sono solitamente impiegate in tutti quegli ambienti di lavoro ove la contaminazione dell’aria impedisce una respirazione sicura.

Questo le rende delle efficaci misure protettive contro il mezzo di diffusione del coronavirus: i droplet e l’aerosol emesso dalle persone durante l’espirazione, gli starnuti o il semplice parlare. Queste micro-particelle, infatti, vengono bloccate dagli strati che compongono i filtri Ffp.

Grazie alle cariche elettrostatiche che questi accumulano tra le proprie fibre, le suddette particelle non riescono a passare all’interno e all’esterno della mascherina, mettendo al sicuro sia chi la indossa sia chi lo/la circonda.

Al contrario le mascherine chirurgiche posseggono un elevata capacità filtrante verso l’esterno, in modo da evitare che una persona asintomatica possa diffondere il contagio all’esterno. Il loro livello di protezione è insufficiente a garantire la sicurezza di chi le indossa ma, come si è ripetuto abbondantemente durante il mese di Marzo, se tutti le indossano non vi è modo per il virus di diffondersi.

Le mascherine artigianali, invece, costituiscono il gigantesco e dubbio universo della probabilità. Variando la loro fabbricazione e variando i materiali, è impossibile determinare con certezza il loro grado di protezione ma vige il generale sospetto che questo sia totalmente insufficiente.

Isolare il virus con le mascherine: come fare?

La soluzione, pertanto, è palese. Indossare la mascherina, fintantoché il virus continuerà ad imperversare liberamente nel mondo, è una misura necessaria.

Tanto l’individualista quanto l’altruista condividono in fin dei conti lo stesso obiettivo: isolare il virus in modo da impedire che esso contagi se stessi o gli altri.

Di contro alle numerose tesi strampalate e sconclusionate dei negazionisti o dei movimenti no-mask, dunque, si frappone una realtà estremamente semplice da interpretare.

Sebbene essi si appellino a cospirazioni economiche e politiche, queste possono benissimo coesistere con il fatto che il Covid-19 è un virus ad elevata capacità di contagio e potenzialmente mortale. Proteggersi e proteggere il prossimo, dunque, è un’operazione che evince da qualsiasi argomentazione.

Si tratta di una necessità di primaria impellenza.

Le dichiarazioni malthusiane di Bill Gates, le fantasticherie sulle potenzialità dei microchip e tutte queste fascinazioni figlie dell’inspiegabile sviluppo tecnologico non entrano in conflitto con la necessità della mascherina. Le due cose si muovono su due piani completamente diversi: da un lato vi sono teorie e congetture intellettuali sul senso della storia, dall’altro una necessità esistenziale primaria.

Il Covid-19 ha dimostrato di poter uccidere e pertanto va fermato.

Il modo migliore per ostacolare un virus altamente contagioso quale sarà mai?

Semplice: negargli i veicoli di contagio. Indossare mascherine certificate permette di fare esattamente questo. Abbattere la curva dei contagi, isolare il virus e far emergere la realtà dei fatti. Sgominato il virus si riveleranno le profezie dei moderni Nostradamus o semplicemente continuerà il normale corso della vita, con tutte le sue contraddizioni e difficoltà?

Libertà non è far ammalare gli altri

Si ricordano, a tal proposito, le parole di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica italiana: «C’è la tendenza a dimenticare e a rimuovere esperienze sgradevoli. Forse non era immaginabile che la rimozione affiorasse così presto mente nel nostro Paese continuano a morire persone per il virus– e aggiunge- libertà non è far ammalare gli altri»

Se ad essere anteposta alla sicurezza comune non è niente meno che la libertà si rende necessario ricordare che libertà, in un paese civile, significa condivisione, altruismo e senso civile. Costringere gli altri a pagare per le proprie azioni non è un principio di libertà.

Di contro ai neo-darwinismi volgari dell’ultima ora, per cui il determinismo naturale si sarebbe dimostrato un principio socialmente valido, è necessario affermare che la fantomatica «legge del più forte» non è affatto una mozione da impugnare a propria difesa.

La cosiddetta legge del più forte, infatti, è una condizione naturale che evince dalle singole dichiarazioni e può colpire chiunque. Il più forte non è una caratteristica che si può attribuire il singolo e la storia è piena di fantomatici “più forti” destinati ad una fine tragica.

Le mascherine, l’intelletto e l’ingegno umano costituiscono, ora più che mai, l’unica soluzione reale di difesa da una minaccia invisibile, crudele e tristemente letale, capace di minare le fondamenta della quotidianità di cui tutti erano, anche solo un anno fa, così gelosi.

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