Un cittadino italiano, l’imprenditore fiorentino Tommaso Buti, ha ricevuto la piena grazia dal presidente uscente degli Usa, Donald Trump.
Nell’elenco diffuso dalla Casa Bianca, che conta 73 persone graziate alle quali è stata revocata la condanna, riguardo all’unico italiano e non americano dell’elenco è sottolineato il fatto che “non è stato condannato negli Stati Uniti”.
La grazia concessa dal presidente americano fa sì che Buti non debba nuovamente subire un processo per una pena già scontata in Italia, per la quale fu prosciolto dalla Corte di Appello nel 2007: così rimarca la legale dell’imprenditore, sottolineando il fatto che questi eventi siano avvenuti più di vent’anni fa.
Attraverso i suoi legali Buti ringrazia e commenta il riconoscimento di Trump, che già in altre occasioni lo aveva comunque definito innocente.
Alla fine del 2000 era stata aperta un’inchiesta a suo carico per frode finanziaria, relativa a una catena di ristoranti che l’imprenditore insieme al fratello aveva lanciato negli anni 90, i “Fashion Cafè”, dei quali erano socie e testimonial le top model Claudia Schiffer, Naomi Campbell e Christy Turlington. Associated Press definiva i ristoranti di Buti “…una versione couture di Planet Hollywood e Hard Rock Cafe…”.
Si trattava di un vero e proprio fenomeno che negli anni ’90 era preso a riferimento come iniziativa di valore e di successo. La prima location fu aperta nello sfavillante Rockefeller Center, nel 1995, mentre nel 1996 iniziò la costruzione della filiale londinese, che inaugurò nel 1998.
Ben presto seguirono altre sedi anche in Europa con il ristorante nel centro di Barcellona. Ora l’imprenditore, dopo 20 anni, vede finalmente conclusa la vicenda.
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