Tra i vari servizi assistenziali che vengono garantiti all’interno di una casa di riposo o di una struttura assistenziale, vi è quello relativo all’alimentazione.
L’anziano deve essere seguito non solo dal punto di vista fisico, sanitario e psicologico, ma anche sotto l’aspetto nutrizionale.
Vista l’età, la fragilità e il decadimento fisiologico, è importante che la persona si avvalga di un’alimentazione corretta ed equilibrata, capace soprattutto di far fronte a eventuali carenze di sostanze che, di solito, durante la terza età si tende ad assumere mal volentieri attraverso determinati alimenti.
Il valore aggiunto legato alla presenza di un nutrizionista
Le case di riposo più moderne e maggiormente strutturate, si avvalgono di nutrizionisti in grado di formulare una dieta specifica determinata in base al singolo soggetto e alle problematiche manifestate, seguendo anche le indicazioni del personale medico.
Per questo, portare un anziano in una struttura assistenziale rappresenta una garanzia anche sotto l’aspetto nutrizionale e alimentare: si ha la sicurezza di un’alimentazione controllata, completa e ricca di tutte le sostanze di cui il suo organismo ha bisogno in questa delicata fase della vita.
Tra le mura di casa garantire un tale servizio è ancor più complicato per mancanza di tempo, spazio e risorse, ma soprattutto di competenze, queste ultime sicuramente presenti all’interno di strutture organizzate.
L’importanza delle proteine nell’alimentazione di una persona anziana
Spesso non si rivolge la giusta attenzione su come dovrebbe essere l’alimentazione di una persona in età avanzata, dando per assodato che alcuni elementi nutrizionali non abbiano più molta importanza.
Un esempio su tutti riguarda le proteine: se nei giovani costituiscono la base per costruire la muscolatura, nell’anziano sono un esempio di come sia possibile, grazie a esse, contrastare la perdita di tono muscolare.
Questa ipotesi, così come tante altre, in una casa assistenziale viene considerata e la persona si potrà avvalere di una dieta in grado di apportare le corrette sostanze nutritive atte a svolgere determinate funzioni in base all’età e allo stato di salute.
Quando non sempre è possibile sopperire alle eventuali carenze attraverso il cibo, vengono in aiuto gli integratori.
Questo composti farmaceutici o naturali devono essere somministrati con attenzione e il personale sanitario è in grado di stabilire quantità, frequenze e metodologie.
Tra i servizi assistenziali nella case di riposo quelli riguardanti la nutrizione rivestono dunque grande importanza e devono essere erogati con professionalità ponendo la salute dell’anziano al centro.
Organizzazione dei servizi assistenziali alla nutrizione
All’interno della struttura vengono solitamente forniti 4-5 pasti: colazione, pranzo, merenda, cena (a cui è possibile aggiungere un ulteriore spuntino mattutino).
La suddivisione degli apporti giornalieri dei diversi elementi nutrizionali, spesso nell’anziano prevale sulla considerazione delle kilocalorie.
Ecco perchè un must delle case di riposo è proprio la fornitura garantita di un servizio assistenziale alla nutrizione che avviene in maniera professionale, per il bene della persona.
Un percorso alimentare bilanciato richiede un apporto di vitamine in grado di contrastare i segni del tempo nelle persone anziane, le quali, spostandosi verso l’età avanzata mutano parallelamente i gusti e le preferenze alimentari, tendendo, ad esempio, ad abbandonare la carne.
Così facendo, proteine e vitamine vengono a mancare (specialmente quelle del gruppo B), causando un accelerazione dei processi degenerativi fisici e cognitivi, favorendo la comparsa di malattie legate alla memoria e a demenza senile.
Disporre di un controllo quotidiano da parte di personale esperto e competente fa in modo che la situazione rimanga costantemente sotto continuo monitoraggio, a favore sempre della salute e dello stato psico – fisico dell’ospite.
Se l’assistenza sanitaria, psicologica, sociale, possono essere considerate delle nuove sfide per il Paese, l’assistenza alimentare rappresenta invece un vero e proprio obbligo una volta che l’anziano entra nella struttura assistenziale in questione.
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