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L’attenzione all’inquinamento cresce nella popolazione italiana

L’attenzione all’inquinamento e all’ecologia si fa sempre maggiore. Uno stile di vita sano e sostenibile sta entrando nelle case degli italiani in maniera sempre maggiore. Gli accordi di Parigi per difendere il clima hanno avuto e stanno avendo molto risalto con oltre il 70% dell’opinione pubblica che si ritiene responsabile per la salvaguardia dell’ambiente secondo un recente sondaggio Lorien Consulting.

Secondo gli scienziati dopo la XXI Conferenza delle Parti dell’UNFCCC (meglio conosciuta come accordo di Parigi), gli stati non hanno concretizzato i loro sforzi per la riduzione delle emissioni e con la successiva uscita dall’accordo di alcuni Paesi, su tutti gli Stati Uniti, gli obiettivi concordati non verranno quasi sicuramente raggiunti.

Ma se gli Stati latitano, le imprese e i cittadini si stanno muovendo verso un mondo sempre più ecologico e sostenibile.

Cittadini sempre più rispettosi dell’ambiente

In Italia è soprattutto il tema della raccolta differenziata e del riciclo dei rifiuti a farla da padrone. Questa sensibilità è dovuta sia a una maggiore sensibilità e rispetto dell’ambiente sia alla volontà di limitare le pratiche inquinanti. Notevoli risultati si hanno soprattutto nel Triveneto e in particolarmente nella provincia di Treviso che arriva a punte dell’85% di raccolta differenziata. In altre zone, soprattutto al centro-sud, la situazione è ancora in stato primordiale con basse percentuali di riciclo e raccolta differenziata.

Un altro tema è l’inquinamento atmosferico. Le città della penisola sono avvolte sempre di più in coltri di nubi. L’esempio più eclatante è l’inquinamento atmosferico in Pianura Padana. Una delle zone in Europa più inquinate. Questo ha portato i cittadini a prendere misure di mobilità sostenibile come l’utilizzo sempre maggiore delle biciclette e degli autoveicoli meno inquinanti come le auto a metano o gpl, ibride ed elettriche. Vi è quindi una tendenziale diminuzione, dovuta anche ai blocchi del traffico attuati dalle città o talvolta a livello regionale, della circolazione delle auto di vecchia concezione.

Imprese all’avanguardia sui temi ecologici

Le imprese italiane da una decina d’anni hanno iniziato una vera e propria rivoluzione verde. Si possono trovare in tutti i settori dall’agricoltura fino al terziario avanzato.

Il settore agricolo è il comparto più maturo grazie a metodi di coltivazione senza diserbanti e pesticidi ed ha contribuito per primo ad inaugurare una cultura della sostenibilità ambientale grazie al coinvolgimento di tutta la filiera.

La filiera alimentare, sia con il biologico che con il controllo della filiera stessa, è riuscita a fare un salto di qualità evidente sia in termini di gestione e verifica del livello del prodotto sia in termini di sostenibilità del processo produttivo. L’esempio più evidente è la salvaguardia di centinaia di tipologie di frutta e verdura tipiche del territorio che stavano sparendo. La monocultura e le culture estensive stanno devastando molte aree e riducendo la biodiversità.

In altri settori vediamo come la filiera dei prodotti tessili “naturali” sta fiorendo grazie ad alternative sostenibili ed ecologiche come il cotone biologico e la canapa tessile, con una particolare attenzione al rispetto delle condizioni di lavoro di chi è impegnato lunga tutta la filiera, dalla coltivazione all’immissione nel mercato del prodotto finito. Questo nuovo approccio consente il recupero di antichi mestieri come la lavorazione artigianale del filato che si stava inesorabilmente perdendo. Un esempio di questo nuovo modo di fare impresa lo troviamo nelle vicinanze di Scorzè, tra le province di Venezia e Treviso, grazie al brand Mymami, un’impresa con 100 anni di storia e sapienza artigiana che ha deciso di dedicare i propri sforzi alla sostenibilità creando una linea in cotone biologico certificato “GOTS”. Un ritorno alla produzione artigianale e di qualità, alla sapienza antica riletto in chiave moderna.

Il mondo delle imprese, inoltre, sta consolidando il percorso di risparmio energetico e di utilizzo sempre più intenso di energia rinnovabile contribuendo così alla limitazione di emissioni di C02 nell’ambiente e alla riduzione dei costi di produzione.

 

Lo Stato per la sostenibilità

In questo quadro lo Stato dovrebbe garantire un quadro legislativo stabile e incentivare la conversione energetica, aiutando le imprese e le famiglie a scegliere uno stile di vita più rispettoso per l’ambiente e più sostenibile.

Ridurre gli sprechi e incentivare i comportamenti che aiutano la natura evitando comportamenti inquinanti e non sostenibili a livello ambientale e sociale. Questa è la bussola per un presente e un futuro sostenibile.

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