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Come tracciare le giuste KPI in una campagna SEO a performance

Una delle più grandi prove da affrontare quando si è all’interno di un business di marketing online, è riuscire a comprendere se le campagne SEO messe in atto stanno portando a dei risultati soddisfacenti oppure no.

Attraverso il marketing digitale si è in grado di ottenere una mole di dati facilmente a propria disposizione per comprendere e analizzare il comportamento degli utenti rispetto ad un sito, ma non sempre è facile individuare quali siano le informazioni davvero rilevanti al fine di un’analisi ben accurata, per questo spesso è necessario rivolgersi a professionisti SEO dedicati con esperienza e competenza, in grado di elargire servizi SEO per professionisti e imprese in maniera tangibile.

La misurazione SEO necessita di un approccio olistico per poter essere in grado di valutare i risultati di un’impresa e apportare eventuali modifiche in base ai dati ottenuti.
Vi sono una serie di fattori fondamentali all’interno della SEO che devono essere attentamente considerati, tra i quali si trovano le KPI: si tratta di indicatori che hanno lo scopo di aiutare un business a focalizzarsi sugli obiettivi prestabiliti, tenendoli sotto controllo e monitorando ogni eventuale cambiamento e progresso.

La funzione delle KPI all’interno di una campagna SEO

Con KPI, acronimo di key performance indicators che si traduce come indicatore chiave di prestazione, si indicano quei valori numerici utili per poter misurare quale sia il rendimento di determinate attività e poter di conseguenza valutare il grado di avanzamento verso gli obiettivi finali prestabiliti.

In altre parole, servono per rendere quantificabile il progresso che un business effettua giornalmente.
In una campagna SEO è necessario prima di tutto stabilire quali siano i traguardi finali che si desidera raggiungere e successivamente si dovranno scegliere le KPI maggiormente adatte.
Le KPI all’interno di una strategia SEO sono strettamente e direttamente collegate agli obiettivi, per cui non è mai possibile determinare una tipologia o un numero predefinito di KPI, ma variano in base ad ogni singola situazione e alla natura di un business.

La funzione delle KPI è quindi quella di indicare con precisione e accuratezza i risultati che un’impresa sta ottenendo attraverso il suo lavoro, per comprendere al meglio se la strategia adottata sta realmente funzionando.

Inoltre le KPI devono risultare utili e possedere i seguenti requisiti per poter svolgere al meglio il loro ruolo in una campagna SEO a performance:

  • Pertinenti
  • Quantificabili
  • Pratiche
  • Limitate temporalmente
  • Divisibili

Una volta scelte le KPI maggiormente in linea con i principi del business, queste devono essere valutate regolarmente per poter effettuare dei confronti periodici e capire l’andamento del lavoro.
Inoltre, devono essere verificate spesso per assicurarsi che restino sempre valide rispetto agli obiettivi prefissati in origine.

Come monitorare le giuste KPI in una strategia SEO (ovviamente variabili a seconda degli obiettivi prefissati)

Durante la fase di monitoraggio, diverse sono le giuste KPI che possono essere utilizzate per poter misurare la performance in una campagna SEO, e possono essere riassunte nelle seguenti:

1) Posizionamento delle parole chiave: monitorare il posizionamento delle keywords inerenti al proprio business, rappresenta un ottimo metodo per comprendere se il lavoro svolto sta portando i giusti risultati o è necessario apportare delle correzioni.

2) Traffico organico: si intende quel tipo di traffico che proviene da tutti quei risultati non a pagamento sui motori di ricerca.
Il traffico organico viene solitamente misurato tramite Google Analytics, ovvero un servizio in grado di analizzare in maniera dettagliata le statistiche dei visitatori su un preciso sito web.
L’aumento delle visite organiche è uno degli obiettivi principali all’interno di una strategia SEO ben strutturata, poiché contribuisce all’aumento della popolarità e della conoscenza di un determinato business (Brand Awareness).

3) Performance UX e pagespeed: rappresenta una delle metriche fondamentali da considerare, in quanto un sito web troppo lento nel caricamento rischia di essere abbandonato dall’utente ancora prima che il contenuto sia stato caricato completamente.
Per questo motivo sia i motori di ricerca che gli users preferiscono e apprezzano tutti quei siti web che riescono a caricare in circa 5 secondi.
Per poter controllare la velocità di caricamento, vi sono diversi tool gratuiti che si possono utilizzare.

4) Conversioni: riuscire ad ottenere un buon traffico di visite si rivela comunque inutile se la maggior parte dei visitatori non si trasforma in conversioni.
La conversione non consiste solamente nel riuscire a vendere un prodotto o servizio, ma si intende anche qualsiasi azione gli utenti compiono all’interno del sito come ad esempio registrarsi alla newsletter, richiedere un preventivo, fare click sugli annunci e banner e via dicendo.

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