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Studio associato di medici di famiglia: cos’è e quali sono i vantaggi

Quando si parla di medici di famiglia, occorre tenere presente che in quanto tali possano associarsi tra loro in due modi: in gruppo o, in alternativa, “in rete”. Nel primo caso, si parla di studio associato, quindi i medici condividono la stessa sede in cui visitano regolarmente. La seconda alternativa, al contrario, li porta a svolgere la propria attività professionale in locazioni diverse, nonostante restino coordinati tramite una rete informatica attraverso cui possono avvalersi – nel corso della settimana – di uno degli studi aperti degli appartenenti allo stesso gruppo.

Oggi, grazie a queste modalità, gli studi possono ospitare, oltre ai medici di famiglia, anche quelli in formazione. L’obiettivo principale si basa sul miglioramento dell’assistenza che si fornisce al paziente, nel rispetto delle sue necessità e delle sue esigenze.

La criticità dei medici di famiglia è una tematica sempre più attuale: il loro ruolo è essenziale per la comunità, ma vanno incontro a molti rischi e spesso sono lasciati al loro destino in caso di controversie. Avere l’assicurazione per medici di base, costruita ad hoc, è un vantaggio da non sottovalutare, oltre ad essere un obbligo di legge.

Il medico di medicina generale resta, comunque, il responsabile della cura globale della persona.

Quali sono i vantaggi di uno studio associato per medici di famiglia

Se si pensa ai vantaggi riservati ai pazienti, quando si parla di medici di famiglia appartenenti ad uno studio associato, il primo da annoverare è sicuramente relativo alla possibilità indiscussa di poter godere del privilegio di rivolgersi ad un collega del proprio medico, nel caso quest’ultimo fosse assente e si avesse una necessità urgente.

Inoltre, ad ogni medico associato in rete viene rilasciato l’accesso alla storia clinica dell’assistito, contenuta nelle schede individuali. In base a questi dati, il medico associato può, nel caso fosse opportuno, rilasciare prescrizione farmaceutica o specialistica.

Un altro punto non trascurabile è la presenza di uno o più segretari che possano gestire al meglio gli appuntamenti e le varie prenotazioni, agevolando l’assistenza al paziente anche in termini di tempismo.

Non è neanche inusuale che presso gli studi medici associati sia presente la figura di un infermiere, il quale spesso può intervenire per fare medicazioni e iniezioni, contribuendo a perfezionare un percorso assistenziale in grado di andare incontro anche ai pazienti affetti da malattie croniche.

Riassumendo, tra i pregi più rappresentativi si citano:

  • Una continuità assistenziale: permette di appellarsi ad altri medici appartenenti all’associazione, nel caso in cui il proprio fosse impossibilitato;
  • Nel caso in cui il medico di famiglia mancasse, si può sostituire con un altro medico associato;
  • Apertura assicurata, di almeno uno degli studi associati, fino alle 19.00.
  • La possibilità, in disparati ambulatori, di riuscire a prenotare esami e visite specialistiche particolari. A seguire, il ritiro di tipologie particolari di farmaci, fino ad effettuare prelievi di sangue, grazie all’infermiere, in genere una figura professionale presente.

Le condizioni minime che uno studio medico associato deve garantire

Previa apertura, uno studio medico associato per medici deve necessariamente rispettare delle norme e dei requisiti minimi essenziali. In prima istanza, deve essere notificato all’ASL che, una volta ricevuta la segnalazione, invierà appositamente una Commissione predisposta ad effettuare dei controlli per verificare la situazione.

Secondo le disposizioni, è necessario assicurare la presenza di:

  • Una sala d’attesa;
  • I relativi servizi igienici, facilmente accessibili;
  • Impianto di aerazione e illuminazione adeguata;
  • Materiali e attrezzature sempre sterilizzati;
  • Farmaci e tutti gli strumenti necessari allo svolgimento della professione (siringhe, garze, fonendoscopi, ecc.);
  • Accesso a internet, stampanti e computer necessari.

Non da meno, la dotazione minima in caso di emergenza, tra i cui elementi si annoverano i lacci emostatici, le cannule orofaringee e altri mezzi di soccorso di cui non si può fare a meno.

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