La produzione di calzature made in Italy è una vera eccellenza, riconosciuta in tutto il mondo. Il motivo? La perfetta commistione tra qualità, sicurezza, affidabilità e design. Del resto, dietro una calzatura made in Italy, vi è spesso la storia d’un artigiano, oltre alla moda. Della sua famiglia, dei suoi sogni.
Produzione calzature made in Italy, cosa la caratterizza?
Se il made in Italy è tanto amato, dalle celebrity e dai Reali, dalla gente comune d’ogni angolo del globo, un motivo ci sarà. E, quel motivo, sta nella qualità dei prodotti pensati e realizzati in Italia: la cura del dettaglio, la pelle che non ha eguali, la vestibilità perfetta.
E non è certo una tendenza recente, questa: già ai tempi degli Antichi Romani i tessitori dell’impero erano apprezzati un po’ dovunque. Tutto divenne più “semplice” in epoca rinascimentale, coi nobili che s’innamoravano degli abiti delle nobildonne italiche e chiamavano a corte i loro sarti. Oggi il fascino del Made in Italy s’allarga dall’Asia all’America, ed è sempre più apprezzato anche in patria, così come è stato indicato da PMI in questo articolo.
Ma siamo sicuri di sapere per davvero cosa significa made in Italy? Con tale termine si indica la provenienza el’origine dei materiali, insieme al luogo di produzione, di un dato prodotto. Ecco dunque che può essere usato per descrivere sia prodotti interamente realizzati in Italia, che prodotti che nel nostro Paese hanno subito solo un’ultima ma significativa trasformazione.
La produzione delle calzature made in Italy ha nelle Marche la loro casa: è qui che, nel XV secolo, nacque il distretto marchigiano che diventerà poi agli inizi dell’Ottocento “polo calzaturiero” (nella zona di o Sant’Elpidio a Mare, Montegranaro, Monte Urano e Monte San Giusto). Erano piccoli calzaturifici, un tempo, divenuti poi industrie uniche. Perché è esattamente questo, che le calzature made in Italy sono: anche quando la loro produzione avviene su scala industriale, mantengono intatti il fascino e la qualità delle lavorazioni artigianali.
Come riconoscere una (buona) calzatura made in Italy
La produzione delle calzature made in Italy, così come indicato sul sito leatherluxury.it, vede nascere autentici capolavori. Ma come si riconosce una buona scarpa fatta in Italia?
La prima cosa è la pelle, che deve essere morbida al tatto e che ha sempre qualche imperfezione: la pelle animale non è perfetta, e sono proprio le imperfezioni a regalarle autenticità. Se non sei certo che la fodera sia in vera pelle, passaci una spugnetta bagnata: deve restare umida anche dopo qualche secondo. La produzione di calzature made in Italy può essere realizzata con pelle di diverso tipo, ma è la pelle primo fiore la più pregiata. Per riconoscerla, sappi che non deve avere una grana omogenea e che i pori devono essere evidenti.
La seconda cosa a cui prestare attenzione è che la scarpa destra e la scarpa sinistra siano simmetriche, senza differenze nel tacco ed evidenti disomogeneità nel colore. Impossibile trovare un’etichetta interna, nelle scarpe made in Italy: avranno anzi un simbolo sulla tomaia (attaccato alla suola), uno nella suola interna (se vantano fodera e sottopiede) e uno sulla tomaia esterna (se la suola esterna è attaccata alla tomaia). La scatola riporterà invece il simbolo del tipo di cuoio impiegato:
- cuoio “semplice”, se le scarpe sono realizzate con pelli animali
- cuoio rivestito, se è stato impiegato un cuoio accoppiato a cartone, stoffa o gomma pressati
- materie tessili, se la scarpa o alcune sue parti sono state realizzate con tessuti sintetici o naturali
Quelli sopraelencati sono i simboli più frequenti ma, a seconda di come la produzione della calzatura made in Italy è avvenuta, possono essercene anche altri.
L’ultimo aspetto a cui prestare attenzione è l’ancoraggio del fondo alla tomaia, che deve essere perfetto e realizzato con cucitura (anziché con incollaggio).
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