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Lo spesometro qual è la sua funzione

Si sente spesso parlare di spesometro: ma cos’è e qual è la sua funzione? Lo spesometro è un importante strumento fiscale che obbliga i soggetti come i commercianti, le imprese e gli operatori finanziari, banche incluse, a comunicare tutti i dati delle fatture emesse e ricevute con importo pari o maggiore a 3.600 euro.

Questo strumento è entrato in vigore a partire dal 2010 con l’art. 21 del D.L. 78/2010 con lo scopo di evitare l’evasione fiscale e l’elusione fiscale, soprattutto quella relativa all’Iva, e in particolare il tax gap tra l’Iva dichiarata e l’Iva effettivamente versata; dopo di allora vi sono state diverse modifiche al riguardo.

Nello specifico, le istruzioni sulle modalità di trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate sono cambiate l’anno scorso, in primo luogo perché a partire dal 2017 lo spesometro non è stato più annuale, ma semestrale e dal 2018, invece, è diventato trimestrale ma con possibilità di optare per quello semestrale; in secondo luogo perché per la trasmissione dei dati il Fisco ha messo a punto una nuova piattaforma software, chiamata ‘Fatture e Corrispettivi’, che permette ai commercialisti di compilare un file in formato .xml.

Da poco sono stati introdotti, comunque, due nuovi software di controllo e di compilazione. Consentiranno di semplificare l’adempimento e limitare gli scarti delle comunicazioni dovuti a errori nella fase di compilazione. I due pacchetti software saranno gratuiti e si aggiungeranno ai servizi già disponibili nel portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet di Agenzia.

Va ricordato che, per il sistema trimestrale, per ogni trimestre l’invio dei dati relativi alle fatture dovrà essere effettuato entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo ad ogni trimestre.

I dati dello spesometro vanno necessariamente compilati poiché il mancato o errato invio delle suddette informazioni comporta una sanzione di 2 euro per ogni fattura, fino al massimo di 1000 euro a trimestre. La sanzione viene ridotta della metà in caso di invio effettuato entro 15 giorni dalla scadenza.

Le informazioni essenziali da comunicare per lo spesometro riguardano: i dati del dichiarante, i dati identificativi dei soggetti coinvolti nelle operazioni (clienti / fornitori), la data e numero di fattura (data e numero della registrazione per le fatture passive), la base imponibile, l’aliquota IVA (o natura dell’eventuale esenzione), l’imposta.

Inoltre, lo spesometro prevede delle semplificazioni, tra le quali vi è anche la possibilità di comunicare il documento riepilogativo delle fatture di importo inferiore a 300,00 euro; nello specifico, bisognerà indicare:

  • il numero e la data di registrazione del documento;
  • la partita IVA del cedente/prestatore;
  • la base imponibile;
  • l’aliquota IVA applicata e l’imposta ovvero, ove l’operazione non comporti l’annotazione dell’imposta nel documento, la tipologia dell’operazione.

Inoltre, la Legge di Bilancio 2018 ha introdotto nuove fattispecie di esonero: le pubbliche amministrazioni non saranno più tenute a comunicare i dati delle fatture emesse nei confronti dei consumatori finali; non saranno più tenuti a inviare lo spesometro i produttori agricoli in regime di esonero, con volume d’affari sotto i 7 mila euro, costituito per almeno 2/3 dalla cessione dei prodotti agricoli, situati nelle zone montane.

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