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Le nuove forme di investimento alternative: crowdfunding e p2p

Con la discesa dei tassi d’interesse praticamente a zero, le tradizionali forme d’investimento come titoli di stato e obbligazioni, nella maggior parte dei casi non hanno più rendimenti appetibili. In alcuni casi sono addirittura negativi!
Il mercato azionario è invece ai massimi e una crisi potrebbe anche dimezzarne il valore in breve tempo, rendendo difficile recuperare gli investimenti, se non su orizzonti di tempo medio-lunghi.
Una battuta d’arresto l’hanno avuto anche i metalli preziosi che dopo alcuni anni di rivalutazione stanno segnando il passo da molti mesi.
Per chi cerca rendimenti medio-alti occorre guardare a forme d’investimento innovative, in particolare il crowfunding e il p2p lending, che sono diventate accessibili a tutti negli ultimi anni ma spesso non sono ancora conosciute a tanti investitori.

Cos’è il Crowdfunding?

Il crowdfunding, cioè la raccolta di denaro per progetti specifici, esiste in due forme principali quello azionario e quello basato sulle ricompense.

Crowdfunding azionario

Questo tipo di crowdfunding è simile a un investimento in azioni, e viene utilizzato in genere da aziende in fase di startup, che raccolgono fondi per far crescere l’attività. Le persone e le istituzioni che finanziano le imprese attraverso l’equity crowdfunding ottengono una partecipazione nel business: potrebbe fallire, nel qual caso l’investitore potrebbe perdere il proprio investimento, ma potrebbe prosperare, nel qual caso l’investitore potrebbe avere un ritorno molto buono sull’investimento.
Un particolare settore del crowdfunding è quello immobiliare, in questo caso le aziende edili mettono su siti dedicati progetti con più unità abitative che saranno finanziati dai prestatori, che riceveranno a fine lavori il capitale con l’interesse promesso. I siti che fanno da intermediari più noti sono Trusters, Housers e Recrowd.

Il sistema delle ricompense

Probabilmente hai sentito parlare di crowdfunding basato sulla ricompensa su siti web come Kickstarter, dove qualcuno con un progetto, spesso innovativo o di nicchia, cerca persone che possono aiutare a finanziare quel progetto.
n cambio, di solito ricevono una qualche forma di ricompensa, gli oggetti prodotti, oppure edizioni speciali.
Questi non sono investimenti nel senso convenzionale: un investitore sta finanziando un progetto, ma non si aspetta un ritorno finanziario vero e proprio.

Come funziona il P2P lending

Il prestito peer-to-peer è una forma di prestito diretto di denaro a individui o aziende senza che un istituto finanziario ufficiale, come una banca, partecipi come intermediario nell’operazione. Il prestito P2P viene generalmente effettuato tramite piattaforme online che mettono in contatto chi vuole prestare denaro ai potenziali mutuatari. Tra queste le più note in Italia sono Bondora, Mintos e Robocash, ma visto che si occupano di crediti al consumo occorre valutare bene e stare attenti ai rischi insiti in questo tipo d’investimenti.

Il prestito P2P offre prestiti garantiti e non garantiti. Tuttavia, la maggior parte dei prestiti nei prestiti P2P sono prestiti personali non garantiti.
I prestiti garantiti sono rari per il settore e di solito sono garantiti da beni di lusso.
Per queste sue caratteristiche uniche, il prestito peer-to-peer è considerato una fonte di finanziamento alternativa.

Vantaggi e svantaggi dei prestiti peer-to-peer

Il prestito peer-to-peer offre alcuni vantaggi significativi sia ai mutuatari che ai prestatori:

  • Rendimenti più elevati per gli investitori rispetto ad altri tipi di investimenti.
  • Fonte di finanziamento più accessibile: per alcuni richiedenti, il prestito peer-to-peer è una fonte di finanziamento più accessibile rispetto ai prestiti convenzionali degli istituti finanziari, magari perché il rating creditizio è basso oppure lo scopo del prestito è atipico.
  • Tassi di interesse più bassi: i prestiti P2P di solito hanno tassi di interesse più bassi a causa della maggiore concorrenza tra i prestatori e delle commissioni di emissione inferiori

Ci sono però anche alcuni svantaggi:

  • Rischio di credito: i prestiti peer-to-peer sono esposti a rischi di credito elevati. Molti mutuatari che richiedono prestiti P2P possiedono rating di credito bassi (ad esempio nel credito al consumo) che non consentono loro di ottenere un prestito convenzionale da una banca.
    Quindi un prestatore dovrebbe essere consapevole della probabilità di insolvenza della sua controparte.
  • Nessuna assicurazione o protezione governativa: il governo non fornisce assicurazioni o alcuna forma di protezione ai prestatori in caso di insolvenza.

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