I lampadari in vetro di murano hanno tutti una cosa in comune: sono da considerarsi stupendi. La realizzazione di simili oggetti di rifà ad una tradizione antica che proviene dalla zona del veneziano. Le primissime testimonianze di tale lavorazione arrivano dal VII secolo a.C., ma solo dal XII secolo la lavorazione del vetro di Murano si organizza in una vera e propria attività di artigianato organizzato. Fu così che l’isola di Murano divenne in veste ufficiale, area dell’artigianato veneziano, dove poi nacquero anche splendidi lampadari.
La bellezza dei lampadari di Murano si deve tutta al primo grande Maestro vetraio di cui conosciamo bene nome e opera, Angelo Barovier il quale introdusse alcune novità nella lavorazione che per la prima volta hanno permesso di ottenere soffiati sottili e purissimi con fogge sempre più essenziali e leggere, molto richieste nel XV secolo dall’aristocrazia dell’epoca.
Come viene lavorato il vetro per lampadari a Murano?
La tecnica per i lampadari non si discosta molto da quella per altri tipi di manufatti. Il vetro è un prodotto che si ottiene dalla silice da considerarsi un liquido ad alta viscosità non proprio un solido, dato che ha una struttura cristallina interna irregolare.
Il vetro presente nella zona di Venezia inoltre è ricco di soda, aggiunta per permettere la sua lavorazione anche a temperature minori. Altro ingrediente fondamentale è il carbonato di calcio da usare come stabilizzante e per finire gli eventuali coloranti. A una temperatura di 1400 gradi si ottiene l’impasto sottile e duttile da lavorare a caldo.
I lampadari di vetro di Murano nascono con la tecnica della soffiatura, un’arte unica nel suo genere e molto difficile da praticare. Il vetro viene lavorato a mano libera con spessori molto sottili, anche nell’ordine del decimo di millimetro. La temperatura in questa fase si aggira sempre tra i 1300 e gli 800 gradi, grazie alle cannule comandate dal Maestro vetraio con l’aiuto di un apprendista.
Il processo di lavorazione dei lampadari di Murano, come puntualizzano anche i gestori di Mondoluce, e-commerce dedicato alla vendita di lampadari, è dunque molto complesso e richiede grande maestria. Si utilizzano diversi strumenti di ferro – spiegano – ‘per forgiare il vetro e conferirgli la forma desiderata con la tecnica della soffiatura’. Una volta giunti alla forma definitiva il pezzo va ricollocato in una fornace a 450 gradi e poi lasciato raffreddare gradualmente per 24 ore in modo tale che si tempre.
Grazie a queste tecniche è possibile ottenere lampadari di rara bellezza che oggi si possono trovare anche in commercio. Esistono lampadari di Murano di tutte le fogge e colori e possono essere realizzati anche “su misura” in base alle richieste della committenza. Fin dal medioevo chi desiderava dare un tocco di classe e bellezza alla propria abitazione sceglieva proprio questo tipo di lampadario.
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